RILIEVO E REDAZIONI PLANIMETRIE DEI LOCALI
La planimetria è un elaborato grafico che mostra con chiarezza una vista dall’alto di un edificio oppure di un’area che viene generata da una proiezione ortogonale su un piano parallelo rispetto a quello orizzontale.
Il disegno tecnico che la rappresenta è generalmente in scala 1:200, e di solito si riferisce ad una unità immobiliare da cui è possibile individuare i confini, la suddivisione e la destinazione dei locali interni, i dati metrici e altre informazioni.
La planimetria è generalmente equiparata alla pianta delle coperture, anche se di solito raffigura un disegno con un rapporto di scala metrica inferiore.
Può essere inoltre intesa per individuare lo studio della conformazione orizzontale del terreno.
REDAZIONE DEL P.G.E. E STAMPA DEI PITTOGRAMMI IN FOREX
Il Piano di Gestione Emergenza è uno strumento che predispone la massima capacità di reazione alle ipotesi incidentali, per un intervento rapido, ma soprattutto efficace, esso costituisce l’insieme di procedure e norme di comportamento che, messe in atto in condizioni di emergenza, consentono di affrontare e gestire l’evento incidentale nel migliore dei modi possibili, con l’utilizzo pieno e consapevole delle risorse umane e delle attrezzature disponibili, al fine di raggiungere gli obiettivi finali di sicurezza.
Efficacia del Piano di Emergenza
Il Piano di Emergenza per essere efficace deve necessariamente contenere quanto di seguito illustrato:
- Prevedere ogni possibile evento;
- Individuare chiaramente i compiti di ognuno;
- Prevedere un impegno di risorse correlato al tipo di emergenza considerato
- Essere di facile e rapida attuazione;
- Essere basato sulla medesima logica di intervento per qualunque tipo di intervento.
- Raccogliere in un documento organico e strutturato le informazioni che non è possibile ottenere nel corso dell’emergenza;
- Fornire linee guida comportamentali e procedurali;
- Disporre di un documento per sperimentare la simulazione dell’emergenza nell’ambito aziendale.
- Ottenere un feed-back di ritorno per miglioramenti: gestionali, impiantistici, organizzativi
Inoltre, verranno redatti dei Pittogrammi in Forex da affiggere a parete, da lì si evincerà il percorso da seguire in caso di emergenza.
PROVE DI EMERGENZA PERIODICHE
Le prove di emergenza o di evacuazione simulano situazioni di emergenza che potrebbero verificarsi sul luogo di lavoro, e sono esercitazioni che permettono di familiarizzare con le procedure da mettere in atto nel momento del bisogno.
Il datore di lavoro deve predisporre specifiche misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio, che vanno esplicitate nel documento del piano di emergenza.
L’obbligatorietà delle prove di evacuazione è quindi correlata alla redazione del piano di emergenza, che il datore di lavoro dovrà elaborare in funzione dei fattori di rischio specifici per la propria azienda. Inserendo, dunque, le azioni da mettere in atto in caso di incendio e le procedure di sgombero, corredate da misure specifiche per le persone che richiedono assistenza speciale.
La cadenza per la prova di evacuazione deve essere almeno annuale.
Nei luoghi di lavoro, inoltre, le esercitazioni antincendio devono prevedere almeno le seguenti caratteristiche minime:
- percorrenza delle vie d’esodo;
- identificazione delle porte resistenti al fuoco, ove esistenti;
- identificazione della posizione dei dispositivi di allarme;
- identificazione dell’ubicazione delle attrezzature di estinzione.
All’interno del piano di emergenza, oltre alla descrizione dei comportamenti da adottare durante l’evacuazione in caso di emergenza incendio, verrà descritto anche come comportarsi nel caso in cui dovessero presentarsi le seguenti tipologie di emergenze:
- terremoto;
- fuga di gas;
- chiamata terroristica;
- alluvione;
- incidente o malore.
Le aziende dovranno quindi simulare tutte le precedenti prove elencate, per prepararsi ad ogni evenienza.
PROGETTAZIONE IMPIANTI ANTINCENDIO
Quando parliamo di progettazione della sicurezza antincendio significa che dobbiamo individuare le soluzioni tecniche più adatte che siano finalizzate al raggiungimento degli obiettivi primari della prevenzione incendi, che sono:
- La sicurezza della vita umana,
- L’incolumità delle persone,
- La tutela dei beni e dell’ambiente.
La progettazione antincendio
Colui che prepara il progetto antincendio è tenuto a garantire, tramite la documentazione progettuale:
Che tutti gli obiettivi di sicurezza antincendio corrispondenti alla categoria appropriata siano perseguiti.
Che siano presenti i metodi e i modelli degli strumenti normativi che saranno selezionati e impiegati correttamente a supporto della progettazione antincendio.
Che questi metodi, modelli, strumenti normativi siano messi in pratica correttamente.
Il progettista si deve assumere piena responsabilità in merito alla valutazione del rischio di incendio.
La figura del progettista
Il progettista degli impianti antincendio deve essere un tecnico abilitato (spesso un ingegnere) o un professionista antincendio (ossia che abbia superato gli esami previsti dal D.lgs. 139/2006, ex legge 818/84).
In pratica le due figure professionali si distinguono dal fatto che il tecnico abilitato può produrre solo parte della documentazione da allegare alla SCIA, in quanto il resto delle certificazioni che accompagnano la segnalazione certificata di inizio attività, hanno bisogno della firma del professionista antincendio, come stabilito dall’articolo 16 del D.Lgs. 139 del 06, al comma 4
State pensando di aprire una nuova attività? Volete modificarne una?
la figura del progettista antincendio sarà quindi fondamentale visto che sarà l’unica persona abilitata alla presentazione della SCIA antincendio (segnalazione certificata inizio attività), documento che dovrà essere presentato al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. sia che l’attività venga modificata o si mantenga la stessa, rientrante ovviamente nelle 80 Categorie di attività soggette al DPR 151/2011.
Il progetto e il suo Iter
Esiste una sequenza logica, addirittura indicata da un Decreto Ministeriale che semplifica e incammina il progettista antincendio nel suo iter progettuale:
- Individuazione dei pericoli di incendio
- Descrizione delle condizioni ambientali
- Valutazione qualitativa del rischio
- Compensazione del rischio incendio
- Gestione dell’emergenza
*CPI (certificato di prevenzione incendi)
Dove ovviamente i 5 item sopra descritti serviranno al progettista ad identificare a quale Categoria di rischio d’incendio appartenga l’attività da certificare (prima colonna a sinistra).
Nell’ambito della Progettazione esploreremo insieme argomenti come:
- Le Categorie di rischio incendio
- Le 80 Attività previste dal codice
- Cosa sono le RTV (Regole Tecniche Verticali)
- Le RTO (regole tecniche orizzontali)
- Cosa fare quando si fa una Modifica ad una attività esistente
e tanti altri argomenti scritti appositamente per gli imprenditori che vogliono cominciare un’attività con il piede giusto, dormire tranquilli e avere un punto di ricerca e riferimento sopra i pericoli e le prevenzioni antincendio.
Lo Studio garantisce inoltre la redazione, la presentazione e la consegna di pratiche e certificazioni autorizzative come:
AUTORIZZAZIONI E CERTIFICAZIONI
- RELAZIONI ASSEVERATE PER RICHIESTE D.I.A.
- RELAZIONI ASSEVERATE PER RICHIESTE S.C.I.A.
- RELAZIONI ASSEVERATE PER RICHIESTE S.C.I.A. ALIMENTARI (852 e/o 853)
- RELAZIONI ASSEVERATE PER ATTIVITA’ NON SOGGETTA A C.P.I.
CERTIFICAZIONI AZIENDALI
- INCARICO COME HSE MANAGER DI I° E II° LIVELLO
- COORDINAMENTO ISO 9001:2015 – 45000 – 22000